Ricostruzione: giorni contati per il direttore dell'Usr, D'Alberto. La Provincia recluterà 21 nuovi tecnici

TERAMO – Il direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, Marcello D’Alberto, rischia seriamente di non mangiare il panettone nelle sue stanze di via Irelli. Difficile, difficilissimo che l’ingegnere ex capo ufficio tecnico del Comune di Pineto, nominato da Luciano D’Alfonso alla guida della ricostruzione del terremoto del Centro Italia, con in tasca un concorso già vinto per l’Ufficio urbanistica di Lanciano, possa completare il suo incarico triennale a Teramo. Il governatore vicario Giovanni Lolli si è preso qualche giorno di tempo per decidere, ma la maggioranza dei sindaci del cratere avrebbe già dato il suo parere favorevole alla sostituzione del direttore nel corso della riunione convocata ieri sera nella sede della Provincia di Teramo, all’incontro voluto dalla Regione per fare il punto sullo stato della ricostruzione. Cui ne seguirà un altro nell’Aquilano lunedì, sempre alla presenza dei parlamentari del territorio e degli amministratori locali, presenti anche ieri sera in prima persona oppure con dei loro rappresentanti. Tutti fuori dalla sala, invece, gli altri attori della ricostruzione interessati dagli effetti di un probabile cambio di governance, cioè gli ordini professionali  e le associazioni di categori.
Alla riunione, dopo aver rilevato la preoccupazione dei sindaci, il dato oggettivo che qualcosa non va in via Irelli e che è necessaria una scossa, è stata scelta dunque la linea del cambiamento. Non ancora ufficializzato, ma counque complicato da realizzare. Marcello D’Alberto ha infatti un incarico annuale e l’eventuale rimozione dall’Usr andrebbe compiuta entro il 31 dicembre 2018, altrimenti la Regione si esporrebbe al rischio di dovergli pagare un altro stipendio da 150 mila euro. Non è ancora chiaro come la Regione abbia intenzione di procedere alla nuova nomina, che dovrà necessariamente passare attraverso una selezione pubblica dei curricula, come avvenuto per D’Alberto. Una procedura che potrebbe lasciare l’Usr senza una guida proprio a ridosso delle elezioni regionali. E c’è chi, con una punta di malizia politica, ritiene che la mossa del governatore Lolli rappresenti anche un’ipoteca dell’attuale maggioranza regionale in scadenza di mandato sulla prossima maggioranza regionale, quasi certamente di un altro colore. Il prossimo governatore si ritroverebbe così con un direttore già nominato, o quanto meno da nominare tra una rosa ristretta già selezionata, con un possibile evidente imbarazzo a compiere un secondo cambio alla direzione dell’Usr, almeno nell’immediato.
Al termine della riunione Lolli ha dichiarato ovviamente che nulla è deciso per il cambio nella governance dell’Usr. Al problema della carenza di personale, di stretta responsabilità della Regione, ha annunciato che provvederà la Provincia di Teramo a colmare i 21 tecnici mancanti, attraverso una procedura di reclutamento diretto. Lolli ha respinto la definizione dei “sindaci ispettori” e poi si è assunto tutta la responsabilità sulle decisioni dell’Ufficio della Ricostruzione. Quando decideva d’Alfonso lui era lì e non stava certo a guardare – ha detto – ed è tutta colpa della Regione lo stato delle cose».